“Createvi un mind-set”

Prima di parlare di qualsiasi concetto tecnico, mi piacerebbe parlare del mind-set con cui ci si dovrebbe mettere davanti a un obiettivo.
Eh sì.. perchè non basta possedere una videocamera per creare video che catturano l’attenzione. Bisogna mettersi davanti all’obiettivo con lo spirito giusto,e con la consapevolezza che la strada da fare per avere un buon risultato sarà tanta.

1. ALLENATEVI!

Se pensate che chiunque faccia video su Facebook, o su Youtube, agisca perfettamente durante la fase di produzione, vi assicuro che non è così. Quei video sono il frutto di ore, e ore, e ore (e ore) di registrazione e di migliaia di tentativi falliti.
La prima cosa che dovete mettervi in testa, è che non sono perfetti. Sono semplicemente più abituati a stare davanti a un obiettivo, tanto che hanno fatto diventare questa attività una routine. Sono partiti da zero, esattamente come tutti e ora condividono video che hanno migliaia e migliaia di visualizzazioni, e lo fanno sembrare assolutamente naturale.
Quindi… Allenatevi! Se volete essere disinvolti davanti alla telecamera dovete provare, provare.. e riprovare. Dovete allenarvi fino a che non diventerà una cosa normale.
Tenete sempre a mente che tutti partono da zero.
Mettersi davanti all’obiettivo con le idee chiare sugli argomenti che si vogliono affrontare e su cosa vogliamo trasmettere è già un buon punto di partenza. Di cosa voglio parlare? Che argomenti voglio affrontare? Giochi, politica, musica, libri? Voglio risultare ironico, scherzoso, serio, competente?
Più le idee sono chiare, più sarà facile trovare un buon punto di partenza.
Che cos’è quindi un mind-set?
Il mind-set è più di un modo di pensare. Un mind-set è un modo di muoversi, di ragionare, di agire che viene da una consolidata serie di prove e tentativi, dalla consapevolezza in sè stessi e della propria immagine, a tal punto da fare diventare questo insieme di pensieri e azioni una routine.
Quello che vedete su Facebook e Youtube è il frutto di un mind-set consolidato. Che cosa significa?
Significa trovare la propria dimensione davanti all’obiettivo, ma ricordate che è anche il risultato, ovviamente, di un buon montaggio e di una buona post-produzione.
Quindi, non trascurate nessun aspetto, e iniziate.

2. OSSERVATEVI!

“E non prendetevi così sul serio”
Una volta che avrete stabilito la giusta inquadratura…
Non parlate. Non dite niente. Semplicemente, osservatevi, sorridete. Fate una faccia buffa. Una faccia arrabbiata. Fate gli scemi. Ridete di voi stessi.
La tendenza, quando si inizia a fare video, è prendersi troppo sul serio. Motivo per cui, al primo errore… Crolliamo! Ci convinciamo di non essere adatti, di non essere all’altezza della situazione, di non poterci riuscire.. e lasciamo perdere.
Sbagliato, sbagliatissimo.
Toglietevi dalla testa la vostra immagine perfetta davanti alla telecamera, che non sarà mai uguale a quella reale, e inziate a ridere, a sbagliare, a fare le boccacce. Quella è la vostra immagine reale, che dovrà trasparire dallo schermo. Non un manichino, ma una persona vera.
Prima imparate ad accettare i vostri tentennamenti, le vostre espressioni davanti all’obiettivo, tutte quelle micro-espressioni che fanno parte del vostro quotidiano, prima ne avrete consapevolezza e padronanza  e non ci rimarrete male quando ve le faranno notare gli altri. Anzi, ne farete un punto di forza.
La comunicazione parte dall’espressione. Se il vostro tic di toccarvi spesso i capelli, o di storcere il naso quando parlate di qualcosa che non vi piace vi rende più empatici – e simpatici – al vostro pubblico, lasciatelo fare. Non provate a eliminare ciò che vi rende unici e originali; mantenete la vostra espressività, ma con più consapevolezza.
Imparare a ridere, per primi, di voi stessi è l’unico modo per non rischiare di risultare inadeguati o a disagio davanti all’obiettivo.
Non preoccupatevi, non siete soli. Avere paura di risultare inadeguati è una paura che hanno tutti.
Anche gli Youtuber.

3. GUARDATE L’OBIETTIVO!

“E non guardatevi”
Una volta che avrete iniziato e registrare, una volta che avrete preso la vostra posizione, guardate fisso. Non distraetevi. Guardate l’obiettivo come se fosse l’unico punto d’accesso all’attenzione di chi vi sta guardando. Non cedete alla tentazione di guardarvi nello schermo.
Ricordate sempre che state cercando un’empatia con chi vi sta guardando. Non avrete nessun contatto, nessuna empatia se non date l’impressione di guardarvi negli occhi, di avere un contatto diretto. Pensate ai video che avete visto in passato. In quanti video avete visto il protagonista distogliere lo sguardo? In quanti era assente, guardava altrove, si studiava le unghie?
Non ve lo ricordereste, sicuro. Perchè una persona che guarda altrove non cattura lo spettatore. Può essere ascoltata come un vago sottofondo, ma dopo trenta secondi ha già perso tutta l’attenzione.
Uno sguardo vago, assente, che guarda in altre direzioni è uno degli indizi che può essere interpretato come mancanza di sicurezza durante questa fase di registrazione.
Non guardando dritto davanti a voi non solo perderete il contatto con chi vi sta guardando, ma voi per primi rivedendovi vi sentirete inadatti. Insicuri. Vedrete la vostra espressione incerta nello schermo, e vi chiederete se è davvero questo che volete trasmettere.
Vi direte che con quella convinzione non comprereste nemmeno un detersivo per i piatti.
Guardate dritto, allora.
Tutto questo esperimento di giocare, guardarvi, rivedervi, serve a prendere confidenza con la vostra immagine registrata, che non è un concetto banale. Non è come guardarsi allo specchio, ma è vederci esattamente come ci vedono gli altri.
Abbiamo sempre una concezione distorta quando si tratta di noi stessi. Pensate solo alla stranezza di sentire la vostra voce registrata.
Lo stesso concetto è applicabile quando registrate un video. La prima volta vi vedrete strani, goffi.
Lavorateci su.
Trovate le vostre debolezze e lavorateci su. Vi toccate troppo il naso? Avete un tic strano? Giocate troppo con i capelli?
Fateci caso, iniziate a creare il vostro mind-set.
Rendervi conto anche delle azioni più piccole e inconsapevoli che fate quando vi sentite osservati aiuterà la vostra capacità di fare video, e la consapevolezza della vostra immagine dall’esterno.

4. DATE I NUMERI!

“In tutti i sensi”
Fate partire una nuova registrazione e iniziate a dire dei numeri a caso, con la stessa intenzione con cui parlereste del vostro argomento.
Uno….due….quindici… ottantacinque, ventidue…
Questo esercizio vi aiuterà a testare la consapevolezza, l’intensità e l’intenzione senza essere influenzati e contaminati dal contenuto.
Che significa? Non lo so. Ma suonava bene.
Se iniziaste subito a parlare, l’effetto sarebbe strano e confusionario.
Balbettereste. Sareste indecisi sulle parole. I concetti uscirebbero come quando siete a un esame per cui avete studiato poco. “Cavoli, ma fino a cinque minuti fa sapevo tutto!”
Eh già. Parlarne è un altro discorso, però.
I numeri sono una possibilità, ma potete dire qualsiasi altra cosa, che ne so, nomi di donna.
Anna Assunta Valeria, Angela Simona Silvia..
Il trucco è ripetere senza concentrarsi sulle parole, ma sul tono. Come vi sentite? Vi ascoltereste se vi sentiste in un video? Catturereste l’attenzione?
Concentrate tutta la vostra attenzione sul tono. Iniziare a formulare un discorso fin da subito può essere fuorviante; concentrarsi sulle parole, sulla formulazione della frase, su metodi migliori per esporre un concetto può distogliere l’attenzione dal tono che state usando.
Nessuno ascolta un discorso, per quanto ben formulato, se il tono è quello piatto di una voce registrata, o insicuro e cantilenante di un discorso imparato a memoria.
Ascoltatevi. State parlando con tono incerto? A voce bassa?
Il tono di voce ha un ruolo fondamentale nel catturare l’attenzione.
Pensate ai doppiatori a cui viene chiesto di leggere con trasporto una lista della spesa, o le istruzioni di montaggio di una cucina Ikea.
Prestate forse attenzione al contenuto? Non credo.
Siete ipnotizzati dalla voce e il contenuto passa il secondo piano? Molto probabile.
Ascoltatevi: vi sentite slegati? Siete a vostro agio? Avete una buona musicalità? Un tono convincente?
O al contrario siete lagnosi, monotoni, noiosi? Lavorateci. Provate. Lavorateci ripetendo dei numeri, fino a che non sarete pronti.
Ottantotto.. ventotto dodici… settantadue…

5. STATE SERENI!

“Niente buona la prima”
Prima di cominciare, state sereni, perchè.. non siamo in diretta!
Questo significa che potrete fare, e rifare, e rifare la stessa scena decine di volte. La consapevolezza di non essere in diretta serve a non mandarvi in paranoia ancora prima di cominciare.
In sostanza, per evitare l’ansia da prestazione.
Quindi.. prendetevi i vostri tempi, per fare tutto.
Accendete la videocamera, trovate l’inquadratura giusta. Fate una prova luci, anche due, o anche tre.
Cambiate posizione.
Scegliete il punto della camera migliore, la luce giusta dalla finestra, decidete se usare luce naturale, luce artificiale. Provate. Tentate.
E quando siete pronti, buttatevi.
La prima impressione sarà quella di trovarsi davanti a un pubblico, e non saprete bene cosa dire, come iniziare, che formula di apertura usare, come introdurre l’argomento, quanto perdervi nei preamboli. La soluzione è riguardare i punti precedenti: provare, provare, provare ancora.
Fare facce strane. Ripetere numeri, nomi di donna e lettere dell’alfabeto. Provare di nuovo, pausa, riprovare. Allenatevi, riprovate. La prima formula non sarà mai quella corretta, ma appena capirete di avere margine di miglioramento sarà una crescita esponenziale.
Nessuno vi sta guardando, per ora. Esagerate. Nessuno vedrà le scene tagliate.
Continuate fino a quando la paranoia non si sarà placata e inizierete ad avere consapevolezza che davanti a quella videocamera ci siete solo voi, e voi potete decidere cosa trasmettere al pubblico.

6. NON STOPPATE!

“O non imparerete mai”
Una volta che avrete inziato a registrare, siete in ballo. Può sembrare una contraddizione, ma ragionate come se foste in diretta. Quindi: siate consapevoli di non essere in diretta, ma agite come se lo foste! Siate consapevoli che se sbagliate una parola non fate una figuraccia, ma abbiate la stessa consapevolezza nel non dover stoppare la registrazione ogni volta che fate un errore, a ogni esitazione, insicurezza, eccetera.
Non iniziate a pensare, adesso stoppo, adesso la rifaccio meglio..
No, no, no, e ancora no!
Se iniziate a fare così, vi assicuro che non sarete mai soddisfatti. E aumenterà solamente il rischio di non portare a casa il risultato.
Pensate, come esercizio, ai cosiddetti video “Bloopers”, quei video in cui vengono montati insieme tutti gli errori degli attori o degli youtubers che sono stati – chiaramente – esclusi dal montaggio finale.
Questo per ricordare che dietro a un video apparentemente perfetto ci sono tagli, montaggi, prove, e persone che sbagliano, che riprovano e che ridono dei propri errori.
Un errore quindi, una gaffe, può risultare simpatica, creare empatia, addirittura rappresentare un punto di forza.
Tenete inoltre conto che sì, iniziare è difficile, ma continuare lo è ancora di più.
Vi siete finalmente buttati, avete acceso la videocamera, sistemato l’inquadratura, regolato la luce e avete iniziato a parlare.
Vi è chiaro di cosa volete parlare, ma non sapete ancora come farlo, che toni usare, cambiate parole mille volte per proporre il concetto nella maniera migliore.
Il mio consiglio è, rilassatevi. Prendete aria. Datevi tempo. Cambiare formulazione della frase infinite volte non aiuterà a sentirvi più sicuri.
Al contrario, rischiate di finire nel loop di un discorso pre-impostato e poco studiato, che non aiuta per nulla a creare empatia con chi vi sta guardando.
Rilassatevi.
Fate tutte le vostre gaffe. Cercate di concludere un discorso che non sapete che piega stia prendendo. Solo in questa maniera riuscirete a capire, voi per primi, dove volete andare a parare.
Continuare a stoppare la registrazione è molto, molto controproducente, perchè non vi abituerete mai ad arrivare in fondo a un concetto senza ricorrere a modelli pre-impostati.
Non imparerete mai che un discorso può cambiare piega mentre viene esposto.
Continuerete a cercare di esporre il discorso perfetto, preoccupandovi più di quello che penserà il pubblico più di ciò che voi per primi volete esprimere.
Concludete un discorso. Tirate i fili. Vedete dove la vostra spontaneità andrà a parare.E’ il modo più diretto per capire cosa volete esprimere, e in che modo.
E se scappa una parola sbagliata, un tentennamento di troppo, un lapsus.. Il montaggio provvederà al resto.

7. USATE LE PAUSE!

“Tutte quelle che vi servono. Tutte”
Prendetevi pure tutte le pause.
……………….
Tutti i momenti… di cui…. avete…. bisogno. Datevi respiro.
Interrompete il discorso, ma non la registrazione.
Magari avete esposto tutto in maniera chiarissima, ma sul finale vi manca qualcosa. Vi manca una parola, un nome, un concetto.. Non buttate via tutto. Aspettate che vi torni in mente e ricominciate da quel punto. Magari – possibilmente – senza cambiare posizione.
Vi assicuro che in post-produzione si possono fare tante cose utili per colmare gli spazi vuoti che avete lasciato per pensare.
Concedetevi una pausa. Non siete robot. Il vostro scopo non è riprodurre un discorso a macchinetta, quindi è totalmente normale prendersi tempo per elaborare un concetto.
Pensate per un momento senza l’obiettivo davanti.
Pensate a un discorso normale, a un confronto fra amici. Non credo che i concetti vi saltino subito in mente, senza esitazioni, già ben stilati e con le parole giuste.
L’elaborazione di un pensiero richiede tempo. Pausa. Respiro. Pausa. Questo è ciò che lo rende un pensiero vostro originale, e non una filastrocca imparata a memoria, o l’idea di qualcun altro.
Una pausa durante la registrazione è salutare. Fissate il vuoto. Distendete i muscoli. Lasciate scorrere via quello che rimane dell’ansia da prestazione. E poi – al momento giusto – quel concetto che non voleva saperne di lasciarsi esprimere verrà fuori da solo.
E’ sicuramente un elemento di stress, su questo non c’è dubbio. Ma sarà proprio questo fattore a scatenare l’elemento allenante e tirar fuori quel “Buona la prima!” di cui avete tanto sentito parlare.
Vi assicuro che quando sperimenterete quel “Buona la prima!”, vi sbloccherete alla grande anche nelle registrazioni e nelle produzioni successive.

8. NON CERCATE LA PERFEZIONE! (Bonus!)

“Nemmeno nel Buona la prima!”
La perfezione è vostra nemica.
Più parlerete in maniera spontanea del vostro argomento, più creerete empatia con la persona che vi sta ascoltando. Più vi sforzerete di essere perfetti, più perderete la leva emotiva e l’effetto empatico del vostro video.
Può essere un esercizio utile pensare perché le persone guardano i video.
I motivi possono essere molteplici: per avere istruzioni, per ridere, per cercare di chiarire concetti che trovano poco chiari – come superare l’ansia da prestazione davanti a un obiettivo ne è un esempio lampante.
In ogni caso, nessuno cerca la perfezione in un video. Nessuno cerca un video per sentirsi inadatto, ma per sentirsi compreso da persone che hanno vissuto le stesse situazioni, si sono ritrovate negli stessi problemi, e ora sono riuscite a uscirne vittoriose.
Il pubblico cerca persone in cui rivedersi, persone umane, con le imperfezioni che caratterizzano le persone umane. Uno stile espositivo personale, un piglio simpatico, una voce coinvolgente, non un robot.
L’empatia è importantissima quando ci si pone davanti a un pubblico, che sia virtuale o meno.
Siate la versione post-prodotta e migliorata di voi stessi, e troverete un pubblico fedele perchè affine alla vostra personalità.
Sbagliate, sbagliate e sbagliate di nuovo, ma non eliminate tutte quelle piccole imperfezioni che vi rendono umani in video.

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