La creazione di contenuti per YouTube: una guida approfondita

Chiedersi nel 2021 come creare contenuti su YouTube può sembrare una domanda banale, una questione già affrontata in passato. Tuttavia, non vi è nulla di banale nel tentare di comprendere cosa funziona e cosa non funziona in una piattaforma multimediale come il “Tubo”, piattaforma in costante evoluzione e sempre più orientata verso un’ottica business.

Creare contenuti su YouTube è semplice, ma solo in apparenza. C’è chi è portato all’intrattenimento per natura, chi predilige puntare sull’informazione – con tutte le sfumature del caso – e chi, alla ricerca delle “sensazioni” del momento, preferisce impiegare le proprie energie per sondare l’attualità.

Indipendentemente dall’ambito prediletto, la creazione dei contenuti su YouTube deve tener conto di diversi aspetti basilari.

Non è solamente una questione di montaggio e post-produzione, né di utilizzo di determinati software o strumenti per la realizzazione dei videoclip; piuttosto, è un discorso relativa alla qualità e alla strutturazione dei singoli contenuti, allo storytelling e a qualsiasi altro fattore legato alla concezione delle nostre argomentazioni.

Con Andrea Bottoni abbiamo cercato di delineare una serie di fattori che, a parer nostro, possono tornare utili per coloro che intendono approcciarsi a YouTube in qualità di Content Creator.

Creare contenuti su YouTube… per chi?

Primo aspetto fondamentale, nell’ambito della creazione di contenuti su YouTube, è capire realmente a chi stiamo parlando.

Quando si delinea un’idea per un contenuto da caricare online – e ciò vale sia per un prodotto multimediale che per un testo, una fotografia e quant’altro – si deve avere quantomeno la certezza della identità del proprio pubblico. No, non è necessario conoscere l’età o il sesso dei nostri seguaci: piuttosto, è bene avere in mente la tipologia di audience alla quale intendiamo comunicare.

Nel corso della nostra chiacchierata, Andrea ha fatto l’esempio di un canale YouTube gestito da un personal trainer: la creazione dei contenuti, in questo caso, dovrà essere focalizzata su un certo tipo di audience, poiché l’attività fisica è un qualcosa sperimentato da chiunque ma in maniera decisamente stratificata.

Un contenuto pubblicato da un personal trainer e trattante esercizi professionistici non sarà di alcuna utilità per l’atleta amatore che, di fatto, vorrà solamente eseguire della ginnastica per rimanere in forma. Ma il discorso è valido anche in maniera opposta: all’atleta amatore non interesserà minimamente un approfondimento in merito alla definizione dei muscoli, al mantenimento di un dato ritmo da professionista, all’esercitazione di quella o quell’altra fascia muscolare.

L’amatore vorrà solamente conoscere qualche piccolo “segreto” per mantenersi in forma, dai consigli sull’alimentazione allo svolgimento di piccole attività quotidiane in grado di migliorare il tono del proprio fisico.

Il rischio che si corre, errando nella concezione dei propri contenuti – e dunque destinandoli ad audience poco adatte alla tipologia di prodotto realizzato – è quello di veder perdere rapidamente i propri iscritti, un’eventualità che, logicamente, non farebbe piacere a nessuno.

Ecco per quale motivo, prima di partire con la realizzazione di ogni singolo videoclip, è bene valutare con cura quali argomenti trattare, vagliando le tematiche, eliminando il superfluo e concentrandosi in modo approfondito su quelle che sono le stratificazioni del nostro canale.

Mantenere una coerenza nella pubblicazione dei contenuti

La coerenza è un altro aspetto fondamentale in materia di pubblicazione dei contenuti su YouTube.

Un canale nato per parlare di informatica, a meno di stravolgimenti dovuti a particolari necessità del Content Creator, dovrà crescere parlando quasi esclusivamente di informatica, per una semplice questione di fedeltà: gli utenti che si iscriveranno al canale, lo faranno sostanzialmente per ottenere informazioni e curiosità in merito al mondo informatico.

In linea di massima, le uscite dal copione sono ammesse solo raramente. Se si è deciso di realizzare un videoclip relativo alle videocamere o a particolari software per la modifica dei filmati, perché mai dover “allargarsi” e aprire parentesi di eccezionale lunghezza durante la registrazione del file?

Chiariamolo: a nessuno è richiesto di seguire punto per punto la scaletta preparata prima di “andare in onda”. Tuttavia, è bene cercare di mantenere una sorta di “fil rouge”, sia dal punto di vista dei singoli filmati che nell’ottica della costruzione dell’intero canale.

Aprire un canale YouTube significa dover relazionarsi con persone che, di fatto, si iscriveranno allo stesso per ottenere date informazioni sull’argomento trattato. Dunque, perché mai tentare di partire per la tangente e impostare discorsi senza capo né coda? Meglio prestabilire un percorso da seguire, in modo tale da “condurre” i propri iscritti esattamente dove si vuole.

Ma attenzione: le deviazioni possono essere “accettate” a fronte di una particolare… variabile.

Discutendo con Andrea Bottoni, è emerso un fattore fondamentale nell’ambito della crescita e del riempimento di un canale YouTube. L’affettività.

Affetto? Cosa c’entra l’affetto con YouTube? C’entra eccome. Il meccanismo di funzionamento dei social network, e YouTube, logicamente, è parte integrante dell’universo social, è quello di garantire la crescita di canali, profili e pagine mediante la costruzione di un legame tra il proprietario della pagina e i suoi iscritti.

Si tratta di un meccanismo che, in un certo senso, rispecchia un po’ la vita reale: i legami si costruiscono nel tempo e, attraverso questi, si instaura un rapporto di tipo affettivo. La differenza, logicamente, è data dalle modalità nelle quali tali rapporti si consolidano.

Nella vita reale, ci si incontra e si cresce assieme; sul web, invece, ci si “incontra online” e si cresce a distanza.

Ebbene, YouTube e qualsiasi altro social network permette di costruire legami fondati sull’affettività, indipendentemente dalla tipologia di contenuti pubblicati: col tempo gli iscritti al canale multimediale inizieranno ad apprezzare non più solamente i filmati, non più solamente le informazioni ottenute attraverso la fruizione degli stessi; impareranno ad apprezzare la persona, e con lei condivideranno uno o più momenti della giornata.

La chiave del successo di alcuni canali rispetto ad altri è data proprio dalle modalità con le quali i gestori degli stessi sono in grado di costruire l’affettività tra loro e gli iscritti.

Ti starai certamente chiedendo cosa c’entri tutto questo con la coerenza narrativa. Ebbene, una volta consolidato un legame con una persona, indipendentemente dalla sua età, dalle sue opinioni o dalle sue preferenze, la stessa “perdonerà” più facilmente eventuali deviazioni dal copione, garantendo maggiore libertà espressiva a chi quei contenuti li crea.

In sostanza, il Content Creator si troverà nella posizione di potersi muovere con più creatività, senza il timore di fare errori. Purché l’intento di base del canale resti sempre quello per il quale è stato concepito.

Non tradire sé stessi

Un aspetto particolarmente importante nell’ambito della creazione di contenuti per YouTube è quello di evitare di tradire sé stessi.

Quella annunciata può essere considerata una vera e propria sfumatura del discorso condotto in precedenza, relativo alla coerenza dei temi e dei contenuti. Tuttavia, il “tradimento” nei confronti di sé stessi ha a che vedere più che altro con un discorso relativo al soddisfacimento dei gusti del pubblico. Spieghiamoci meglio.

Nell’ambito della costruzione di un canale YouTube, il Content Creator realizzerà video di varia natura. Potrà puntare sulla creazione di video seguendo l’istinto o, per cavalcare l’onda, potrà scegliere di affidarsi ai trends, dando vita a filmati che possano interessare nel momento attuale e garantiscano un potenziale afflusso di nuovi iscritti.

Durante il lungo processo decisionale, alla base della determinazione dei nuovi contenuti da realizzare, può capitare di mettersi al lavoro su un video che, di fatto, potrebbe discostarsi leggermente da quelli che sono i reali interessi del Content Creator, pur rientrando a pieno titolo nelle dinamiche del canale stesso.

Una volta pubblicato, però, pur essendo stato realizzato con minore impegno rispetto ad altri filmati, può capitare di registrare numeri… elevati. Casualità? Capacità nel leggere, pur senza volerlo, i trends più in voga del momento? Difficile stabilirlo. Il pubblico online si muove d’istinto, ed è pressoché impossibile sapere con certezza quali contenuti potranno registrare un maggiore afflusso di utenti e quali, di contro, possano finire rapidamente nel dimenticatoio.

Alla luce di tutto ciò, potrebbe venire a crearsi una sorta di circolo vizioso in grado di condizionare il Content Creator e il suo metodo di lavoro. La determinazione dei nuovi contenuti da pubblicare, con scalette annesse, potrebbe subire delle modifiche, e il creatore dei videoclip inizierebbe a ragionare unicamente nell’ottica dei numeri.

Tuttavia, ciò potrebbe portare a snaturare il canale in maniera non indifferente.

Di colpo, il Content Creator inizierebbe a ragionare esclusivamente nell’ottica di fare i grandi numeri. Ciò è certamente possibile, ma a lungo andare, a causa dello “scostamento” dai propri reali interessi, si finirebbe col modificare il proprio canale e la sua finalità.

L’elemento focalizzante della questione è dato dall’evitare di tradire sé stessi, con tutte le conseguenze che derivano da questa presa di posizione. Nel registrare i grandi numeri, il Content Creator potrebbe cambiare radicalmente il proprio modo di pensare i contenuti: gli iscritti al canale diverrebbero esclusivamente il solo e unico focus del canale, e il filmmaker ragionerebbe solamente più nell’ottica di soddisfare i loro desideri, le loro aspettative.

Tutto questo, però, potrebbe divenire letteralmente controproducente, e lo diverrebbe per i motivi precedentemente elencati. Il canale potrebbe perdere di originalità, e il Content Creator, dal canto suo, a lungo andare perderebbe quella spinta a migliorarsi che lo ha portato a iscriversi a YouTube, a creare un canale ad hoc e ad iniziare a intrattenere o informare il pubblico con le proprie conoscenze.

Dunque, qual è il segreto per andare avanti?

Andrea ed io siamo giunti alla conclusione che la strategia ideale potrebbe essere quella di alternare le due prassi: da un lato, si potrebbe “cedere” di tanto in tanto alle lusinghe dei propri iscritti, pubblicando contenuti in grado di intercettare un dato trend e capaci di ottenere maggiore risalto mediatico per il semplice fatto di seguire la moda del momento; dall’altro, si alternerebbe una simile prassi con la pubblicazione costante dei filmati di proprio interesse.

La chiave per non perdere l’entusiasmo rimane pur sempre quella di continuare a realizzare filmati per il solo piacere di farlo.

L’aspetto economico di YouTube non va certamente sottovalutato – chiunque vorrebbe monetizzare al meglio il proprio canale – ma il successo, se è questo ad essere ricercato, può arrivare solamente amando i propri contenuti, amando ciò che si fa e che, sostanzialmente, si fa per sé stessi. Alternare è bene, ma l’importante è non perdere di vista i propri intenti.

Come scegliere i contenuti in modo adeguato

La pubblicazione di contenuti su YouTube è una cosa seria, e lo testimonia il numero incalcolabile di YouTuber in grado di realizzare introiti da capogiro.

I numeri sbalorditivi raggiunti da certi artisti del web sono frutto di un lavoro lungo e un atteggiamento instancabile, gli stessi fattori che dovrebbero animare un qualunque professionista (compresi coloro che operano nell’ambito multimediale, s’intende).

A conferma della serietà della posta in gioco, si tenga in considerazione che i Content Creator di YouTube, nell’ambito della realizzazione di progetti di videomaking, hanno a loro disposizione una vasta gamma di strumenti.

No, non sto parlando solamente di attrezzature o software di videoediting.

Piuttosto, intendo focalizzarmi sulla scelta dei contenuti da realizzare.

Trovare una tematica da snocciolare in un videoclip, sia esso un tutorial, una classifica di dispositivi o una recensione dettagliata, può non essere così semplice come si creda. Così come non è affatto semplice trovare le chiavi di lettura ideali da adottare sia per la definizione di una scaletta, sia nella titolatura di un filmato appena realizzato, pronto per essere postato su YouTube.

La scelta di tematiche e titoli da utilizzare per la pubblicazione di un filmato sembra una questione di poco conto, ma è sufficiente fare un esempio pratico per chiarire una volta per tutte l’importanza di quanto citato.

Si prendano in considerazione due filmati differenti, ma trattanti le medesime tematiche. I due filmati, di lunghezza sostanzialmente identica, vengono pubblicati da due canali diversi, ma accomunati da un numero sostanzialmente identico di iscritti. A distinguere i due videoclip vi sono due aspetti specifici: il titolo utilizzato per denominare i due filmati e la scaletta prestabilita dai due autori, ossia gli aspetti esaminati durante la registrazione e facenti riferimenti a un argomento in comune.

Tanto per fare un esempio, supponiamo che i due filmati trattino una recensione delle migliori mountain bike da acquistare nel 2021.

Come anticipato, sappiamo che i due videoclip hanno durata identica, sono pubblicati da canali con il medesimo numero di iscritti ma, di fatto, hanno due titoli differenti, oltre che trattare le tematiche inerenti alle mountain bike con due scalette logicamente distinte.

Tuttavia, per quanto simili, uno dei due filmati riuscirà a registrare un numero particolarmente elevato di views, commenti e condivisioni; l’altro, invece, annasperà nell’oceano di YouTube, finendo rapidamente nel dimenticatoio.

Cosa può comportato un esito tanto differente per due filmati sostanzialmente simili?

In primis, l’utilizzo di un titolo appropriato.

Postare su YouTube è una questione di testa, di ragionamento. E lo stesso vale per la pubblicazione di un qualsiasi altro contenuto online.

La certezza, in questo caso, è che il filmato postato con un titolo più “efficace”, utilizzante keywords ben specifiche, sarà certamente in grado di registrare un più alto numero di accessi. Ciò è stato possibile grazie all’utilizzo ragionato degli strumenti a disposizione dei Content Creator.

A tal proposito, si prendano in esame due tools come Semrush e TubeBuddy. Il primo torna utile per scoprire quali sono le parole chiave più ricercate su YouTube; il secondo è uno strumento essenziale per cercare di intercettare i trends maggiormente in voga.

Combinati tra loro, i due strumenti permettono sia di utilizzare parole chiave efficienti per titolare i propri filmati, sia di concepire scalette, e dunque stabilire tematiche, da utilizzare in modo efficace all’interno dei videoclip.

Il segreto di coloro che riescono a realizzare contenuti particolarmente in vista è dato anche e soprattuto da un uso oculato delle keywords, nonché da una scelta adeguata dei temi da trattare, esposti con un uso ragionato delle parole chiave e, pertanto, facilmente individuabili nel panorama sterminato della rete.

Una lotta eterna: i contenuti Evergreen e i Trending Topic

Un aspetto non meno rilevante, in materia di pubblicazione dei contenuti su YouTube, è la scelta dei contenuti da pubblicare, al di là dell’utilizzo dei tools dedicati alla SEO.

Generalmente, un canale YouTube può prevedere due linee editoriali distinte, a volte accavallate e perfettamente in grado di convivere: una linea che preveda la pubblicazione di contenuti “Evergreen” e un’altra che preveda la pubblicazione di “Trending Topic”.

Ma cosa si intende per contenuto Evergreen? E quali filmati possono essere considerati prodotti Trending Topic? Un passo alla volta.

Per contenuto “Evergreen”, lo dice la parola stessa – traducibile sostanzialmente in “sempreverde” – si intende un filmato o un prodotto multimediale (anche un testo o una canzone possono essere Evergreen) che, una volta pubblicato, sarà in grado di registrare numeri non particolarmente elevati, ma pur sempre costanti e lineari nel tempo.

Dal punto di vista delle tematiche, i contenuti Evergreen si contraddistinguono per trattare argomenti che, in un certo senso, sono sempre validi nel tempo. È il caso, ad esempio, di un tutorial sulla preparazione delle lasagne, di una guida che insegni un dato passo di danza, di un qualsiasi altro contenuto che sarà sempre in grado di fornire un valore, di fornire “conoscenza”.

In maniera diametralmente opposta, i “Trending Topic” lavorano su un’ottica completamente differente.

Vi è mai capitato di essere particolarmente attratti da un evento di attualità (es.: un festival musicale) e ritrovarvi a spulciare qualsiasi filmato su YouTube inerente ai retroscena di tale evento? Ecco, ora sapete che ciò che state cercando online sono contenuti Trending Topic – la terminologia è traducibile in “argomenti di tendenza”.

Come funzionano i Trending Topic? Contrariamente a un filmato Evergreen, un video Trending Topic sarà realizzato con il solo e unico scopo di generare un ampio numero di visualizzazioni nel breve periodo, un evento che, tra le altre cose, potrebbe garantire un vero e proprio boom di iscritti al canale.

Il meccanismo alla base di tale dinamica coincide proprio con il “cavalcare l’onda”: il videomaker, intuite le potenzialità di un dato evento mediatico, non farà altro che realizzare un contenuto ad hoc (pur senza perdere di vista lo stile del proprio canale) al fine di “seguire la massa”, regalare un prodotto che potrebbe far parlare di sé.

Il successo non è assicurato, ma le visualizzazioni saranno certamente più elevate rispetto a quanto accadrebbe con un contenuto Evergreen.

La differenza tra le due tipologie di contenuti è tutta qui: il video “Sempreverde” garantirà risultati costanti e sempre lineari, mentre il Trending Topic potrebbe registrare una sorta di viralità, per poi diminuire rapidamente la propria audience.

Anche in questo caso risulterà difficile scegliere una data linea editoriale: meglio puntare su contenuti Evergreen o puntare sul sensazionalismo? Meglio garantire al canale una vita duratura o optare per visualizzazioni rapide?

Andrea ed io siamo dell’idea che, come nei casi precedentemente elencati, la soluzione migliore sia sempre quella di alternare. Focalizzarsi esclusivamente su una specifica linea editoriale, alla lunga, potrebbe “stancare” i nostri iscritti, utenti che, di tanto in tanto, potrebbero aver voglia di gustarsi un po’ di sana attualità, pur rimanendo ancorati alle dinamiche del canale.

Cercare di capire il motivo per cui si vuole “crescere” su YouTube

Ok, ci siamo iscritti su YouTube e abbiamo aperto il nostro personale canale social. Abbiamo iniziato a postare video, a commentare e ad apprezzare le critiche, e magari abbiamo storto il naso di fronte a recensioni particolarmente nefaste. Tuttavia, navighiamo a vista.

Abbiamo creato il nostro canale e abbiamo provveduto a riempirlo di videoclip, contenuti, materiale d’intrattentimento al quale abbiamo lavorato per giorni, magari settimane. E poi?

Il Content Creator che si approccia a YouTube da “novellino” opera spesso nelle modalità descritte. Trascorre molto tempo sulla piattaforma, vedendo crescere poco a poco il numero degli iscritti al canale. Ma, al di là di tutto ciò, è possibile intravedere una sorta di prassi generica? È possibile rilevare una strategia effettiva di crescita?

Quando si apre un canale YouTube, generalmente, lo si fa per entrare in contatto con un pubblico che, si suppone, da noi potrebbe imparare qualcosa. Da noi potrebbe essere intrattenuto. Lo fanno i/le makeup artists, i cuochi e le cuoche provette, i professionisti del fitness e chiunque altro, nella propria vita, sia divenuto esperto in un particolare ambito.

Dunque, ci si è iscritti per il desiderio incrollabile di divulgare? O si è forse aperto un canale per una semplice questione di “vanity metrics”?

Ammettiamolo: a tutti piace vedere aumentare il numero degli iscritti al proprio canale. E lo stesso vale per le visualizzazioni dei singoli video, per il numero dei commenti e quant’altro.

Era il nostro obiettivo di base? Nel nostro inconscio ci siamo iscritti a YouTube per il desiderio di “fare numeri”? Possibile.

Di certo, però, aiuterebbe non poco cercare di capire quale sia il reale motivo per cui abbiamo aperto il nostro canale. E poco importa che lo si sia fatto per monetizzare o per divlugare informazioni in nostro possesso: comprendere le motivazioni che ci spingono a continuare a pubblicare è di importanza capillare per la crescita stessa del canale.

In linea di massima, un qualsiasi Content Creator dà il via alla propria avventura su YouTube per portare le proprie informazioni al più ampio bacino d’utenza possibile. Monetizzare è un qualcosa che viene solamente sul lungo periodo, quando il canale avrà registrato una crescita più consistente di nuovi iscritti.

Capire quali siano le proprie intenzioni, di fatto, sarà utile per determinare la tipologia di contenuti che si intende pubblicare. Il motivo è molto semplice: chi avrà il desiderio di crescere, crescere, crescere indiscriminatamente, punterà su contenuti dal click facile e in grado di generare ampi consensi/ampi numeri di audience.

Chi invece prediligerà pubblicare per il solo gusto di farlo, opterà per contenuti meno “acchiappa click”, magari più ragionati e qualitativamente superiori.

Anche in questo caso, ovviamente, la scelta della linea editoriale è a totale discrezione del proprietario del canale.

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